lunedì 10 maggio 2010

"La fine del copyright"

La lettura de "La fine del copyright", degli svedesi (e te pareva..!) Joost Smiers e Marieke van Shijndel, mi ha fatto incazzare e sperare al tempo stesso. Incazzare, perché ha aggiunto delle altre, valide, gravi motivazioni per odiare l'anacronista concetto di copyright. Sperare, perché gli autori provano a descrivere un possibile mercato culturale piu' aperto, democratico, e soprattutto piu redditizio per quella schiera di artisti "senza santi in paradiso" (tra cui il sottoscritto..), i quali non possono neanche immaginare di trarre un minimo di sostentamento dalle loro appassionate creazioni. Questo tipo di mercato é meno impossibile ed utopico di quanto potevo immaginare prima della lettura di questo piacevolissimo libricino. Scaricabile gratuitamente qui.



"Quando sono pochi conglomerati internazionali a controllare saldamente il bene comune della comunicazione e della produzione culturale, è a rischio
la democrazia stessa. La libertà di comunicare che spetta a ciascuno di noi e il diritto individuale di partecipare alla vita culturale della propria comunità (come sancito nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) non possono non indebolirsi davanti al diritto esclusivo assegnato dall’odierno copyright a un pugno
di manager e investitori, guidati unicamente dai propri interessi ideologici ed economici. È invece necessario e possibile creare un level playing field, un terreno di gioco dalle pari opportunità, un mercato culturale aperto a ‘creativi’, ricercatori e imprenditori di ogni livello, dai singoli individui alle aziende Internet. Soltanto accettando con serenità l’inevitabile morte del copyright per come lo conosciamo e ridisegnando le norme internazionali sul diritto d’autore alla luce degli odierni (e futuri) scenari tecnologici sarà possibile dare concretezza alla diversità e al pluralismo che caratterizzano una società ecletticamente aperta e democratica, dove le opportunità economiche e culturali vengano create e distribuite su base paritaria."